Bitcoin Cash può veramente superare il “padre” Bitcoin?
Bitcoin Cash è nata da poco meno di un anno, ma ha già fatto parlare molto di sé. La sua storia inizia da una specie di «rivolta» contro Bitcoin, che in gergo prende il nome di hard fork.
Tutto è iniziato il 20 luglio 2017, quando la comunità dei miners ha votato a favore della proposta di miglioramento del Bitcoin denominata BIP 91 per l’attivazione l’algoritmo Segregated Witness. Questo protocollo permette di aumentare la velocità delle transazioni, risolvendo il problema del limite di grandezza dei blocchi, senza aumentarne la dimensione pari a 1 megabyte. I «ribelli», però, hanno ritenuto che quella fosse solo una soluzione tampone e che Bitcoin non potesse andare avanti con blocchi così piccoli. Hanno deciso di creare, così, Bitcoin Cash, i cui blocchi hanno una grandezza pari a 8 megabyte.
Bitcoin Cash è meglio di Bitcoin?
Bitcoin Cash in poco meno di un anno ha conquistato la fiducia degli investitori. Attualmente il suo valore sul mercato di circa 1.200 dollari ed una capitalizzazione pari a 20.600.000. La domanda che gli esperti di finanza si pongono è se il «figlio» possa superare il «padre» Bitcoin. Diciamo subito che non vi è una risposta certa. In questo momento, conviene ancora investire nella creatura di Satoshi Nakamoto. Due i motivi principali: il maggior valore e il minor tempo necessario a minare i token a parità di identica remunerazione.
Paradossalmente, il vero problema di Bitcoin Cash sta proprio nel motivo per cui è nato, ovvero il maggior aumento delle dimensione dei blocchi. È di questi giorni la notizia dell’aggiornamento della criptovaluta che mira ad incrementare la grandezza dei blocchi da 8MB a 32MB, nonché aggiungere gli operation code già presente nei bitcoin. Per chi non lo sapesse questi ultimi sono porzioni d’istruzione in linguaggio macchina che specifica l’operazione che deve essere eseguita.
Secondo i sostenitori di BCH l’aggiornamento “spianerà la strada all’adozione futura e aggiungerà nuove funzioni”.
Il maggior numero di operazioni, però, porterebbe anche ad un ulteriore lentezza di propagazione.
Futuro tutto da scrivere
I problemi legati alla lentezza delle operazioni rischia di essere una palla al piede per Bitcoin Cash. A parità di token emessi (21.000.000) e ricompensa di mining (12.50), l’unico motivo per preferire la criptovaluta nata un anno fa a quella originale è quella di fare una scommessa per il futuro. Vista la capitalizzazione raggiunta in poco meno di un anno è, infatti, legittimo pensare che BCH possa in breve tempo superare per valore BTC.
Se, quindi, si ha intenzione di acquistare la nuova criptovaluta è necessario aprire un wallet indipendente da quello in cui si alloggiano i bitcoin. Successivamente ci si dovrà affidare ad un servizio di exchange per cambiare il proprio denaro o criptovaluta con la nuova criptomoneta.
Per quel che riguarda le operazioni di mining, il processo è identico a quello del BTC. Attenzione, però: se si decide di intraprendere questa strada è necessario fare un rapporto tra costi e benefici. L’attrezzatura che serve per ottenere i Bitcoin Cash deve essere adeguata e, dunque, costosa. Per non parlare dei successivi costi energetici.
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